Rassegna Stampa Fiscale
Manovra e banche, Irap su del 2,5% FdI: l’oro di Bankitalia è dello Stato
Corriere della Sera - Mario Sensini - Pag. 6
Serve un miliardo per far quadrare la legge di Bilancio ma non potrà arrivare né dalla tassa sulla rivalutazione dell’oro detenuto dalle famiglie, né dall’eventuale norma ammessa tra gli emendamenti ‘segnalati’, per sottolineare che le riserve d’oro di Bankitalia appartengono allo Stato. Infatti, è già così, le riserve sono attribuite per legge alla Banca d’Italia che è un istituto di diritto pubblico. Dunque, non si possono toccare. E ogni modifica normativa dovrebbe essere sottoposta preventivamente al parere della Bce. Anche dall’oro delle famiglie è difficile che arrivi qualche risorsa. Torna in ballo, così, il contributo di banche e assicurazioni. Servono risorse certe e nel vertice di ieri si è ipotizzato un ulteriore aumento dell’Irap di 2,5 punti anziché di 2, con una salvaguardia per le piccole banche. Ieri l’esame di ammissibilità degli emendamenti segnalati dai gruppi ha fatto cadere un quarto delle 400 proposte di modifica alla legge di Bilancio. Resistono gli emendamenti che ampliano le possibilità del condono edilizio, compreso quello che svincola le sanatorie dalla doppia conformità.
Affitti brevi, 21% su una casa
Italia Oggi - Cristina Bartelli - Pag. 29
Lavori in corso sulla legge di Bilancio 2026. Dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra gli esponenti della maggioranza sembra all’orizzonte una soluzione per gli affitti brevi. L’orientamento va verso un’aliquota diversificata in base al numero di case. Per chi dà in locazione sotto i 30 giorni tramite piattaforme e intermediari per una casa l’aliquota sarà del 21% ma sale al 26% dalla seconda casa in su. Inoltre sarà considerato imprenditore chi affitta da tre case a salire. Confermata la volontà di tassare i pacchi provenienti dalla Cina con una imposta di due euro per pacco. Possibile l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. Procede il percorso della compliance catastale ampia. Continuano le valutazioni su rivalutazione dell’oro da investimento e bollo sul contante. Diverse le opzioni per la riscrittura della tassa sui dividendi che dovrà dare un gettito importante. La percentuale di tassazione dovrebbe passare dal 10% al 5%. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Affitti brevi, 21% sulla prima casa ma dalla terza scatta la partita Iva’ – pag. 5)
Avvisi bonari, cessate il fuoco
Italia Oggi - Giuliano Mandolesi e Pina Ricciardo - Pag. 30
Mini tregua per avvisi bonari o lettere di compliance. Per tutto il mese di dicembre l’Agenzia delle Entrate non provvederà a trasmettere questi atti in quanto le comunicazioni sono state anticipate nei mesi di ottobre e novembre, ‘aggirando’ gli effetti della disposizione. Inoltre, il mese di dicembre è ricco di scadenze fiscali, con ben 185 appuntamenti in calendario, senza contare i pagamenti di rottamazione quater e riammissione alla definizione agevolata che scadono il 30 novembre ma beneficiando dei cinque giorni di tolleranza e del weekend slittano al 9 dicembre 2025.
Bonus 4.0 o 5.0? Si sceglie oggi
Italia Oggi - Bruno Pagamici - Pag. 34
Il decreto legge n. 175/2025, entrato in vigore lo scorso 22 novembre, prevede che entro oggi va esercitata l’opzione tra i bonus 4.0 e 5.0. Tenute all’adempimento sono tutte le imprese che hanno fatto richiesta di entrambe le misure con una doppia prenotazione. Devono semplicemente optare per uno dei due incentivi in quanto non sono cumulabili a fronte dei medesimi beni oggetto di agevolazione. Su richiesta del Gse, le imprese destinatarie dell’obbligo potranno presentare eventuali integrazioni entro il prossimo 6 dicembre. Con un Avviso del 25 novembre 2025 il ministero delle Imprese e del made in Italy ha comunicato le modalità con le quali effettuare l’opzione per i predetti crediti d’imposta. Le imprese che hanno già trasmesso la comunicazione di completamento dell’investimento agevolabile devono comunicare al Gse entro 5 giorni dalla ricezione della richiesta, la rinuncia al credito d’imposta non fruito.
Dividendi, niente stretta per le partecipazioni mantenute per tre anni
Il Sole 24 Ore - Giovanni Parente, Gianni Trovati - Pag. 5
Per evitare la maxitassazione sui dividendi, tanto criticata da imprese e professionisti, il vertice di maggioranza di ieri ha trovato una direttrice unitaria. Da una parte, l’obbligo di partecipazione per avere il regime agevolato non scatterà più oltre il 10% ma dal 5% in poi. Inoltre, la partecipazione deve essere mantenuta per almeno tre anni. In questo modo l’Esecutivo potrà comunque mettere delle limitazioni rispetto al meccanismo attuale di prelievo ma saranno salvaguardate le piccole imprese e non penalizzati gli investimenti di lunga durata nelle società italiane. La modifica, poi, preciserà che il nuovo regime si applicherà anche alle plusvalenze, finora assenti dal trattamento fiscale promosso dal Governo.
Impatriati, recupero pesante per gli autonomi oltre il plafond
Il Sole 24 Ore - Marco Piazza - Pag. 38
Aiuti di Stato. Fari puntati sui lavoratori autonomi impatriati che, per errore, hanno fruito della detassazione prevista dall’articolo 16 del decreto legge n. 147/2015 in misura eccedente rispetto al massimale ‘de minimis’, previsto dal regolamento Ue 1407/2013. Gli stessi si stanno vedendo negare l’agevolazione per intero anziché solo per l’eccedenza. Ma non basta: a causa dell’impostazione del Registro nazionale degli aiuti di Stato si trovano, sostanzialmente, nell’impossibilità di accedere all’istituto del ravvedimento operoso. Una recente sentenza della Cassazione sostiene che gli aiuti ‘de minimis’ sono tollerati a condizione che il contribuente che se ne avvale non ecceda il relativo massimale, il cui superamento determinerebbe la perdita dell’intero beneficio. La sentenza si riferisce al regolamento del 2006 che è stato sostituito da un nuovo regolamento che non contiene più la misura che dispone in caso di splafonamento l’esenzione negata anche per la parte rientrante nel massimale.
Criptovalute, esame di convenienza last minute per la rivalutazione con sostitutiva al 18%
Il Sole 24 Ore - Valentino Tamburro - Pag. 39
Il recente calo del prezzo dei Bitcoin potrebbe incidere sulla scelta di procedere o meno alla rivalutazione del valore fiscale delle criptoattività detenute alla data del 1°gennaio 2025, soprattutto nei casi in cui è in programma una vendita dell’asset nel breve periodo. Il prossimo 1°dicembre scade, infatti, il termine per versare l’unica o la prima delle 3 rate annuali dell’imposta sostitutiva pari al 18% del valore delle criptoattività detenute al 1°gennaio 2025, necessaria per ‘aggiornare’ il valore fiscale delle cripto in portafoglio. La disciplina della rivalutazione consente, a fronte del versamento dell’imposta sostitutiva, di assumere come nuovo costo fiscale il valore normale delle criptoattività al 1°gennaio 2025. Nel caso dei Bitcoin, il valore a tale data da prendere come riferimento per il versamento dell’imposta del 18% è pari a circa 90 mila euro, ossia un prezzo superiore al valore attuale.
Prima casa, il credito solo a chi vende entro un anno
Il Sole 24 Ore - Angelo Busani - Pag. 39
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello 297/2025, evidenzia che ha diritto all’agevolazione prima casa il contribuente che, avendo già la proprietà di una abitazione acquistata con il beneficio fiscale, compra un’altra casa e vende quella posseduta entro il secondo anno successivo al riacquisto. Tuttavia, se stipulata tra il primo e il secondo anno, questa alienazione è valevole ai fini dell’agevolazione prima casa in sede di nuovo acquisto, ma non è valevole per formare il credito d’imposta. L’Agenzia afferma che l’estensione al biennio del previgente termine annuale concesso per vendere l’abitazione preposseduta dopo il riacquisto della prima casa non è applicabile quando si verte in tema di credito d’imposta per il riacquisto.
Delega unica, nuovi servizi con conferma dei precedenti
Il Sole 24 Ore - Marcello Tarabusi - Pag. 40
Dall’8 dicembre scatta la comunicazione delle deleghe all’Agenzia delle Entrate solo con i nuovissimi sistemi digitali. Lo chiarisce la guida al nuovo servizio pubblicata sul sito dell’Amministrazione finanziaria. La nuova delega unica è sempre ‘unitaria’: ogni variazione sostanziale richiede, quindi, una nuova attivazione completa. In pratica, per includere un ulteriore servizio l’intermediario o il contribuente devono rigenerare l’intera comunicazione, indicando tutti i servizi da mantenere attivi. Se nella nuova comunicazione ci si limita ad indicare solo il nuovo servizio, quelli già attivi verranno automaticamente revocati. Questa è una delle modifiche più significative rispetto al sistema precedente dove le deleghe erano separate per singolo servizio.
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